Lacona
Lacona frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
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Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 42°45′33.71″N 10°18′42.12″E |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Abitanti | 303 (2011) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | laconesi |
Cartografia | |
Lacona è una frazione del comune italiano di Capoliveri, nella provincia di Livorno, in Toscana.
Si tratta di una delle località turistiche dell'isola d'Elba.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo Lacona deriva dal latino lacuna («laguna») in riferimento al vasto golfo dalle basse acque che contraddistingue la località, sino agli inizi del XX secolo caratterizzata dalla presenza di acquitrini. Altre etimologie proposte in passato collegavano il nome della località ad un presunto toponimo etrusco Achuna o Acunna[1] o al greco εἰκών (eikōn), nel senso di «edificio con immagine sacra».[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Frequentata sin dal Paleolitico medio e superiore[3], come dimostrano rinvenimenti di numerosi strumenti litici, l'area di Lacona conserva testimonianze dell'età tardoellenistica, come una sepoltura rinvenuta nel 1961[4] in località Caubbio e datata all'ultimo quarto del II secolo a.C.; il materiale di corredo funebre, oggi conservato presso il Museo archeologico di Portoferraio, comprendeva vasi a vernice nera e d'impasto, insieme ad una lucerna e ad un unguentario.
L'archeologo Giorgio Monaco, nel 1962, in località Valle dell'Inferno rinvenne i resti di un presunto insediamento protostorico «di età bronzo-ferro, ma di aspetto e ambiente litico attardato. Sono evidenti le cinte murarie difensive e l'impianto stradale dell'abitato, pur rimaneggiato successivamente. Si è trovato materiale di selce e ceramica dell'età bronzo-ferro.»[5]
A Lacona si trova il piccolo Santuario della Madonna della Neve, nato come chiesa rurale durante il XII secolo.
La leggendaria Meloa
[modifica | modifica wikitesto]Secondo una leggenda sviluppatasi agli inizi del XVIII secolo, presso Lacona si trovava un leggendario insediamento[6] chiamato Meloa: «Fu edificato un piccolo castello nell'Aconia da una tal Mecia doppo l'incendio di Troia nell'anno doppo la Creazione del Mondo (…) e dicano questo essere uno dei confederati d'Enea, il quale pervenuto all'Elba, e riconosciuti alcuni di quei Albicensi che si ritrovorno in alla Guerra Troiana, si trattenne in quest'isola per qualche tempo. Vero è che detto castello fu distrutto e consumato non solo dalla lunghezza del tempo, ma da barbare nazioni; ritrovansi però qualche piccola reliquia dell'istesse muraglie benché ricoperte dalla terra per il corso delle acque.»[7]

Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nello Toscanelli, Pisa nell'antichità, 1933
- ^ Remigio Sabbadini, I nomi locali dell'Elba, 1919
- ^ Michelangelo Zecchini, Isola d'Elba. Le origini, Lucca 2001
- ^ Giorgio Monaco, Notiziario di Studi Etruschi, XXX, 1962
- ^ Giorgio Monaco in Fasti Archaeologici, XVII, Firenze 1962.
- ^ Roberto Adamoli, Meloa, Pontedera 2013
- ^ Giovanni Vincenzo Coresi Del Bruno, Zibaldone di memorie, Biblioteca Marucelliana di Firenze, C, 29, 1729
Altri progetti
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