Dobrigno

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Dobrigno
comune
(HR) Dobrinj
Dobrigno – Veduta
Dobrigno – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Croazia Croazia
Regione Litoraneo-montana
Amministrazione
SindacoNeven Komadina
Territorio
Coordinate45°07′12″N 14°36′00″E / 45.12°N 14.6°E45.12; 14.6 (Dobrigno)
Altitudinem s.l.m.
Superficie55,1 km²
Abitanti2 078 (31-03-2011)
Densità37,71 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale51514
Prefisso(+385) 051
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Dobrigno
Dobrigno
Sito istituzionale

Dobrigno[1][2][3] (in croato Dobrinj; in tedesco Dobrauen; in italiano anche Feliciano) è un comune di 1.970 abitanti dell'isola di Veglia nella regione litoraneo-montana in Croazia.

Luogo di interesse nel comune di Dobrigno è rappresentato dalla grotta di Biserujka.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fino al 1918 fece parte del Litorale austriaco. Dopo il trattato di Rapallo venne ceduto al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni assieme a tutta l'isola di Veglia.

Società[modifica | modifica wikitesto]

La presenza autoctona di italiani[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Esodo giuliano dalmata, Italiani di Croazia e Unione Italiana.

È presente una piccola comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italiane che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori che appartennero alla Repubblica di Venezia. La presenza degli italiani a Dobrigno è drasticamente diminuita in seguito agli esodi che hanno seguito la prima e la seconda guerra mondiale.

Nel 1900 la cittadina aveva una minoranza italofona. Dopo la prima guerra mondiale e l'annessione al Regno di Jugoslavia, una parte della comunità italiana emigrò, altri poterono optare per la cittadinanza italiana, rimandendovi. Dopo la seconda guerra mondiale quasi tutta la comunità italiana scelse la via dell'esodo. Dal censimento del 2011 risulta una larghissima maggioranza di madrelingua croata col 93,98%. È presente inoltre una piccola minoranza italiana, lo 0,24% della popolazione del comune[4] che fa riferimento alla Comunità degli Italiani di Veglia con sede nella città di Veglia.

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[5]
2,69% madrelingua bosniaca
0,63% madrelingua tedesca
93,98% madrelingua croata
0,24% madrelingua italiana
0,38% madrelingua slovena
0,43% madrelingua albanese
0,82% madrelingua serba

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Località[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Dobrigno è diviso in 20 insediamenti (naselja)[6] di seguito elencati. Tra parentesi il nome in lingua italiana, spesso desueto.

  • Čižići (Cisicchie)
  • Dobrinj (Dobrigno), sede comunale
  • Dolovo (Dolovo)
  • Gabonjin (Gabogno o Gabaìn)
  • Gostinjac (Gostignazzo)
  • Hlapa (Clapa)
  • Klanice (Clanizze)
  • Klimno (Climino[7] o Clina)
  • Kras (Crasse)
  • Polje (Poglie o Campis)
  • Rasopasno (Rasopasno o Santa Maria di Veglia)
  • Rudine (Rùdina o La Biserica)
  • Soline (Saline[7], Solini o Salina di Veglia)
  • Sužan (Susana)
  • Sveti Ivan Dobrinjski (San Giovanni di Dobrigno[8])
  • Sveti Vid Dobrinjski (San Vito di Dobrigno)
  • Šilo (Sillo[9])
  • Tribulje (Tribuglie)
  • Žestilac (Sestilaz)
  • Županje (Zuppagne)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 329-334.
  2. ^ Cfr. "Dobrigno" sulla versione italiana del sito istituzionale del Comune di Dobrigno Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive..
  3. ^ Primato: lettere e arti d'Italia, vol. 2, Editalia, 1993, p. 7.
  4. ^ Central Bureau of Statistics, su dzs.hr. URL consultato l'8 giugno 2021.
  5. ^ Censimento Croazia 2011
  6. ^ Frazioni della Regione litoraneo-montana
  7. ^ a b Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 333.
  8. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 331.
  9. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 334.

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